La torta di mele è una delle mie preferite, e tra tutte le ricette che ho provato, vi assicuro che questa è ineguagliabile: profumata, soffice, leggera, si scioglie in bocca come una nuvola di sapore. La ricetta è quella della mia cara zia Mariella, che spero da Lassù sia felice di condividerla con voi.
Ingredienti (tortiera da 18 cm)
3 uova
175 gr farina 00
50 gr amido di mais
120 gr burro
200 gr zucchero
1/2 bustina di lievito per dolci
succo di mezzo limone
50 gr latte tiepido
1 pizzico di sale
3 mele medie
Montate i tuorli con lo zucchero fino a farli diventare gonfi e spumosi
montate a parte gli albumi a neve ferma
Aggiungete ai tuorli e zucchero il burro ammorbidito, il succo di limone, il latte tiepido e piano piano, un cucchiaio alla volta, la farina e l’amido di mais a cui avrete aggiunto il lievito. Per ultimi gli albumi montati a neve, avendo cura di amalgamarli all’impasto con una spatola, mescolando dolcemente dal basso verso l’alto per non smontarli.
Versate 3/4 dell’impasto nella tortiera imburrata e infarinata; distribuite sull’impasto le mele tagliate a pezzetti sottili e ricoprite col restante impasto. Non è importante che le mele vengano completamente ricoperte: cuocendo la torta lieviterà e le incorporerà.
Infornate in forno già caldo a 175° per circa 45 minuti. Prima di estrarla fate la prova dello stecchino per accertarvi che sia completamente cotta.
Io l’ho decorata con fettine di mela che ho essicato
Provatela accompagnata a un the speziato, ne rimarrete estasiati!
Sandro Paoloni
….nonostante …non …sia pasticciere…
Il giorno sab 8 dic 2018, 19:38 Sandro Paoloni ha scritto:
> …ti leggo molto volentieri…nonostante sia pasticciere…😋 > > Il giorno sab 8 dic 2018, 19:21 Vieni in Carnia <
vienincarnia
Grazie Sandro!
Sandro Paoloni
…ti leggo sempre volentieri… Ho colto un particolare nella tua presentazione, quello a cui fai riferimento alla tua cara zia Mariella ….”e spero che da “Lassu” sia felice di condividere con voi”. È una bella immagine, che mi fa pensare, come in altre tue occasioni letterarie, come inserisci l’ amore in ogni cosa che ti circonda. Mi ha colpito questo riferimento al lassu, un luogo in cui riconosci possano “vivere, le persone piu care che abbiamo, ed il tuo parlarne, esser un buon modo di far cotinuare la sua vita di prima, attraverso le cose di oggi. Sul momento, mi è sembrata, la tua affermazione fosse in discrasia rispetto ad unaltra considerazione sentita…nou no vedend gleisis…pensando io appunto che non andando in chiesa non ci fosse un idea del del “dopo” e comunque non in quel modo.espresso da te…quel lassù che anche io sento e che pensavo fosse attribuibile solo ad un credente cristiano.. Pensandoci meglio, penso di aver sbagliato, il lassù e qualcosa di universalmente riconosciuto da tantissimi, non solo dalla cristianità, e questo fa onore all’umanità ed al bene… Grazie per ascolto…ci metti sempre qualche cosa di umano.