La sera di domenica 11 dicembre, una fredda e silenziosa Tolmezzo ha subito l’invasione degli spaventosi Krampus, mostruosi demoni dalle sembianze di caproni con facce terrificanti e abiti laceri e sporchi. I Krampus, accompagnati da fiaccole tremolanti e dal suono ipnotico di vecchi campanacci sono scesi da via Cascina alla volta di Piazza XX settembre, dove si sono esibiti tra spettacoli pirotecnici, fumi e musica.
L’origine di questa usanza, mantenuta con tenace orgoglio in molte località dell’area ex-austro-ungarica, risale alla notte dei tempi, ed è legata al solstizio invernale.
Sotto le maschere da Krampus si celano sempre solo uomini, regola che viene scrupolosamente osservata ancora oggi, e la maschera non deve mai essere tolta in pubblico né dal Krampus, né dagli spettatori più temerari che osino avvicinarsi tanto da tentare questo gesto di sfida, pena il disonore per lo smascherato.
Ma che significato ha questa tradizione? Perché proprio dei demoni-caproni?
La leggenda narra che un tempo, durante i purtroppo frequenti periodi di carestia, dei giovani di un piccolo paese di montagna pensarono di travestirsi con piume, pellicce, pelli e corna di animali per rendersi irriconoscibili e scorrazzare nei paesi vicini per terrorizzare e derubare gli abitanti delle provviste necessarie per la stagione invernale. Dopo un po’ di tempo, però, i giovani si accorsero che tra loro si nascondeva un terribile impostore: un diavolo vero, che approfittando della sua somiglianza con le maschere, si era insinuato tra loro, rimanendo però riconoscibile a causa delle zampe a forma di zoccolo di capra.
I giovani, terrorizzati dalla diabolica presenza, chiamarono il vescovo Nicolò perché effettuasse un esorcismo e scacciasse il demone. Il vescovo, che poi sarebbe diventato San Nicolò, riuscì nell’impresa, ricacciando il demone tra le fiamme eterne dell’inferno. Così, da quel giorno, ogni anno alla vigilia di San Nicolò, o comunque in giorni a ridosso di questa ricorrenza, dei giovani travestiti da demoni sfilano lungo le strade dei paesi, non più a depredare ma a portare piccoli doni o a picchiare simbolicamente i bambini cattivi, accompagnati dalla figura del vescovo che aveva sconfitto il male.
La sfilata inizia con il vescovo San Nicolò, dalla lunga e folta barba bianca, che interroga i bambini per sapere se nel corso dell’anno abbiano fatto i bravi. I bambini buoni riceveranno dei regali, solitamente dolci, mentre per quelli che non si sono comportati bene, ci sarà un brutto rimprovero e il carbone. Oltre a questo compito, San Nicolò deve placare le ire dei Krampus nei confronti degli spettatori, a ricordo dell’antico esorcismo.
Nella vicina Val Canale sfilano Krampus più temibili dei miti Skaupaz Toifl che ospita Tolmezzo. questi krampus sono selvaggi, violenti e feroci, e sfogano in questa serata le forze che hanno a fatica trattenuto durante tutto il resto dell’anno, rincorrendo tra versi grotteschi e grida non solo i bambini e i ragazzi, ma anche gli adulti, spingendo la gente, frustando e dando colpi di verga a chiunque capiti loro a tiro.
Ma adesso lasciamo che le foto di Giuseppe parlino da sole, mostrandovi l’atmosfera suggestiva di questa serata e invogliandovi a vederla di persona il prossimo dicembre!
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