Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

Carnia, cucina, dolci

L’autunno sulla torta

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Ricordo ancora la prima torta che ho preparato. Avevo 18 anni e non ero nemmeno capace di fare una pasta in bianco. Ma ero tanto innamorata, e il mio ragazzo mi aveva detto che aveva mangiato una torta alla ricotta buonissima. Così pensai di fargli una sorpresa e chiesi la ricetta a mia mamma. Mi misi di buona lena e preparai la pasta frolla per la base, la farcii e la misi trepidante in forno. Quando la sfornai, non potevo credere ai miei occhi: era perfetta!
Aspettai con ansia che il mio ragazzo mi venisse a prendere per uscire e gliela offrii tutta orgogliosa col caffè. Non riuscì  a mangiarla, per quanto, poverino, si fosse sforzato. E nemmeno io. Era davvero immangiabile. Non so cosa andò storto, ma anziché di ricotta e gocce di cioccolato, sapeva di formaggio stagionato. Finì buttata, e io ero quasi in lacrime per il dispiacere. Ma, da buona carnica, ero (e sono) testarda e non mi arresi. E negli anni seguenti continuai a sfornare torte, biscotti, pasticcini, oltre a primi e secondi. 23 anni dopo, quel ragazzo è ancora al mio fianco, e di torte mie  ne ha mangiate migliaia, in questi anni.

L’altro giorno mi ero messa in testa di fare una torta con i colori dell’autunno per poi mangiarla romanticamente al tramonto in riva al lago, approfittando della giornata ancora calda. Così, ho preparato tre basi di pandispagna di misure diverse, ho raccolto bacche di biancospino, di rosa canina (pice cui in carnico) e petali di rose gialle, arancioni e e rosse.
Ho glassato i petali, preparato la glassa per la copertura, la crema per la farcitura e ho iniziato a decorarla. E niente, come quella torta di 23 anni fa, non è riuscita proprio come volevo… E’ buona e spero anche bella, ma più che autunnale sembra natalizia…
Giudicate voi! 🙂

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