Carnia, terra di confine. E anche questa pagina a volte sconfina in altri luoghi, veri o metaforici

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Der Orsch van der Belin – Il sedere della Belin

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Meno famosa di Belen, ma a mio avviso più affascinante e simpatica, è la Belin di Sauris. Nell’antico dialetto saurano, “Belin” significa “friulana, italiana”, cioè di fuori, e la leggeda narra che fosse una donna dotata di grandi poteri, brutta, vecchia e con un enorme… lato B, ben evidente e sempre sporco, che i bambini di Sauris dovevano baciare la prima volta che uscivano dalla vallata.
Ancora oggi la Belin non accetta di cedere il podio del lato B più  acclamato alla sua quasi omonima, e ogni 05 gennaio, il giorno precedente l’Epifania,  sia i saurani che i turisti, se vogliono avere garantita l’incolumità durante il viaggio di uscita dalla al Lumiei, le devono porgere omaggio pagando il leggendario pedaggio: baciarle il sedere grande e sporco come il calderone della polenta lasciato annerire sul fuoco…
Quella sera, un gruppo di Befane con delle lanterne in mano conduce i forestieri  fino al luogo segreto dove la Bèlin aspetta di riscuotere il suo omaggio. Se il luogo è misterioso, l’unica cosa certa è che la Belin aspetterà i baciatori a Lateis, e ci saranno falò, musica e profumato vin brulè a riscaldare anima e corpo..

Informazioni: Ufficio Turistico di Sauris tel.  0433 86076

(Grazie alla cara e sempre gentile dott.ssa Fabiana Gorassini per la collaborazione. Foto  proprietà dell’Archivio fotografico Comuale di Sauris e della signora Stefania Romano)

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